Sono numerosi i simboli massonici di Piazza Rossetti. Il monumento a Gabriele Rossetti, lungamente richiesto dai vastesi e oggetto di diversi tentativi di raccogliere le finanze necessarie tramite sottoscrizioni pubbliche, in particolare fra gli immigrati vastesi negli Stati Uniti, rimase nel libro dei sogni dell’amministrazione cittadina fino al 1924. All’epoca, una non meglio precisata associazione propose al podestà di Vasto di fornire le tre tonnellate di bronzo necessarie per la realizzazione dell’opera.

Grazie all’apporto degli anonimi donatori, appartenenti ad una loggia massonica, l’incarico di realizzare il monumento venne conferito ad uno dei maggiori scultori dell’epoca, il napoletano Filippo Cifariello. Il monumento poté essere inaugurato alla presenza del Principe Ereditario Umberto di Savoia nel 1926.

L’ispirazione della massoneria nella costruzione della piazza e soprattutto nelle sue successive risistemazioni, appare evidente quando si esaminano i tanti simboli che la contraddistinguono.

Sebbene lo slargo avesse forma ellittica perché sorto sulle rovine dell’anfiteatro romano, la forma scelta per la piazza con la sistemazione delle aiuole è quella della croce greca, simbolo del tempio massonico.

Nella piazza, in posizione defilata, trova inoltre spazio una monumentale fontana. L’acqua che scorre sotterranea e poi scaturisce in una fonte rappresenta la conoscenza esoterica che si rende palese all’improvviso nel momento del bisogno.

La presenza della quercia e delle sue ghiande nel basamento in pietra del monumento rappresentano forza, potenza e nobiltà d’animo. Un altro simbolo vegetale presente è il ramo di acacia, simbolo della conoscenza massonica che dimostra l’appartenenza dei fratelli ad un ordine. Sempre di ambito iniziatico la presenza del myosotis, il “non ti scordar di me”, che simboleggia i fratelli vittime dei regimi tirannici.

Piazza Rossetti

Alla fine degli anni Settanta, la piazza venne ripavimentata con pietra bianca su cui sono state riprodotti disegni geometrici alternando delle lastre in pietra nera. I simboli geometrici, in particolare il triangolo e l’ottagono, fanno tutti riferimento alla numerologia massonica, come simboli di perfezione e purezza.

A inizio anni Duemila, per iniziativa del locale Rotary Club che ha contribuito al restauro e alla pulitura di tutto il complesso, è stata realizzata una nuova inferriata attorno al monumento di Rossetti. Ecco quindi una cancellata formata dai simboli principali della fratellanza massonica, la squadra e il compasso, compresa tra due colonne che richiamano per la loro foggia le colonne del Tempio di Salomone.

Non deve stupire che la piazza dedicata a Gabriele Rossetti sia così densa di simboli massonici.

Rossetti, carbonaro e anticlericale, ha sempre rappresentato un punto di riferimento per le fratellanze massoniche. Anche la sua grande fortuna letteraria a cavallo tra Ottocento e Novecento rientra nel solco di una tradizione massonica a cui appartenevano i suoi principali estimatori, Giosuè Carducci e Giovanni Pascoli. Sulla scorta di questa tradizione, fin dal 1914 a Vasto è sorta una loggia intitolata proprio al nome di Gabriele Rossetti, ancora oggi attiva ed estesa a tutto l’Abruzzo ed il Molise.